Introduzione
In questo modulo, i genitori impareranno le strategie per pensare in modo creativo e critico, sviluppando e formando competenze efficaci per affrontare i problemi e le sfide della vita quotidiana da una nuova prospettiva, in un modo che viene definito “pensare fuori dagli schemi”. Essere creativi e capaci di pensare fuori dagli schemi è comunemente classificato come un’abilità innata, un talento che si ha o non si ha (N.B. la creatività è anche affrontata nel modulo 5).
Tuttavia, come dimostrato da diversi ricercatori, il pensiero creativo e critico può essere considerato come competenze che chiunque può sviluppare e migliorare attraverso varie tecniche e pratiche, e può diventare una chiave essenziale per il successo nella nostra vita. È assolutamente possibile esercitare questa competenza. Tutti hanno il potenziale per farlo, e i genitori possono giocare un ruolo fondamentale per formare questa abilità nei loro figli.
Ma cosa significa in realtà “pensare fuori dagli schemi”?
Pensare fuori dagli schemi è la capacità di pensare in modo diverso. Significa avere la capacità di guardare qualcosa da diverse angolazioni e immaginare di fare qualcosa di nuovo evitando le soluzioni più ovvie e ortodosse. Ma per farlo, è necessario avvicinarsi alle cose da diversi punti di vista assemblando informazioni e idee in modo nuovo e innovativo.
L’origine della metafora del “pensare fuori dagli schemi” deriva dal quiz “I 9 punti”: quando si disegnano 9 punti equidistanti a 3 x 3 come nella foto qui sotto, bisogna collegarli con 4 linee senza mai togliere la penna dalla carta. Questo quiz è stato inventato tra gli anni ’70 e ’80, quando i gruppi di consulenza manageriale iniziarono a utilizzare un particolare puzzle chiamato “il puzzle a nove punti”, tratto da un libro di Sam Lloyd del 1914 intitolato Cyclopedia of Puzzles. Per trovare una soluzione bisogna letteralmente “uscire” dal diagramma quadrato (scatola) rappresentato dai punti disposti a 3×3:
Quella scatola è un simbolo del pensiero convenzionale, quindi uscire da quel perimetro significa guardare la realtà in modo non convenzionale. Fin dall’infanzia, siamo tutti incoraggiati a pensare fuori dagli schemi, ma a malapena capiamo cosa significhi. Il puzzle a nove punti è una potente metafora visiva che ci aiuta a capire il concetto e a cambiare il nostro modo di guardare le cose. Se sviluppi, migliori e pratichi le competenze del “pensare fuori dagli schemi”, diventi un vero e proprio “pensatore creativo” e..:
- un buon comunicatore
- una persona con mentalità aperta
- un risolutore di problemi
- un pensatore flessibile e analitico
- un buon pianificatore
Insegnare ai nostri figli a pensare fuori dagli schemi è fondamentale perché questo permetterà loro di essere più dinamici e flessibili, di essere in grado di risolvere i problemi e di adattarsi ai rapidi cambiamenti digitali, sociali e culturali in atto intorno a noi.
Il pensiero creativo e critico è una componente chiave dell’apprendimento imprenditoriale, in quanto consente di sviluppare processi interessanti e promuovere una mentalità veramente imprenditoriale. L’educazione all’imprenditorialità va oltre la creazione, si tratta di aumentare la capacità dei bambini di anticipare e rispondere ai cambiamenti sociali.
Una cosa è sviluppare questo processo cognitivo analitico e innovativo, ma è altrettanto importante sviluppare la competenza di trasformare queste idee in azioni organizzate. È allora che la capacità di pianificare e gestire diventa importante, che è ciò di cui parleremo nella seconda parte del nostro modulo.
Quando parliamo di pianificazione e gestione, ci riferiamo alla facoltà di individuare obiettivi e priorità, di organizzare le risorse per il futuro e di distribuire le responsabilità in modo appropriato ed efficiente. Ciò significa essere in grado di pianificare e realizzare diversi tipi di attività, di ottimizzare costi e ricavi, di gestire le risorse assegnate in modo efficiente, di mantenere impegni e scadenze e di valutare l’efficacia del lavoro svolto.
- “La pianificazione è solitamente interpretata come un processo per sviluppare una strategia per raggiungere gli obiettivi desiderati, per risolvere i problemi e per facilitare l’azione” (Mitchell 2002, 6).
- “Gestione” si riferisce al controllo e alla pianificazione dei dettagli (Bauer 1998). Con un uso giudizioso dei mezzi disponibili, si prendono le decisioni effettive e si compiono le azioni per raggiungere gli obiettivi” (Storey 1960).
La pianificazione e la gestione come competenza possono essere suddivise in diversi filoni di apprendimento – questi possono essere mappati nel curriculum per garantire che i giovani sviluppino vari aspetti della competenza:
- Definire gli obiettivi
- Pianificare e organizzare
- Sviluppare piani sostenibili
- Definire le priorità
- Monitorare i loro progressi
- Essere flessibili e adattarsi ai cambiamenti
Le capacità di pianificazione e di gestione sono molto importanti per i bambini. A scuola, l’organizzazione è essenziale per tenere sotto controllo compiti, progetti e programmi di studio. Per questo motivo l’idea di organizzazione può sembrare pesante per molti bambini. Naturalmente, nessuno nasce con capacità di gestione, pianificazione e organizzazione, poiché queste fanno parte di una serie di competenze evolutive che si sviluppano nel tempo in modo graduale con la crescita dei bambini.
Per questo motivo può essere utile insegnare ai bambini ad organizzarsi partendo da hobby e attività extrascolastiche. Imparare a organizzare qualcosa che gli piace può aiutarli a interiorizzare le buone abitudini, che possono poi applicare a scuola, al lavoro e alla vita in generale. L’adulto può implementare strategie e strumenti per consentire al bambino di sviluppare e affinare queste competenze e, di conseguenza, aiutarlo a gestire la sua vita quotidiana in modo efficiente.